La silloge inedita “dove nessuno chiama” in finale al Concorso Guido Gozzano 2023
“La bambina sulla schiena” in finale al premio Lorenzo Montano 2023
“Corpi estranei” vince il 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 𝗜𝗻𝗲𝗱𝗶𝗧𝗼 – 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼 nella sezione poesia
PREMIO INEDITO COLLINE DI TORINO – XXII EDIZIONE
SCHEDE DI VALUTAZIONE OPERE FINALISTE 2023
SEZIONE POESIA
Presidente Giuria: Margherita Oggero
Giuria: Milo De Angelis, Mia Lecomte, Danila Di Croce (vincitrice 2022)
Corpi estranei di Antonella Sica
M.D.: Questa poesia sa cogliere con acume e passione l’elemento estraneo e
perturbante che affiora in ogni incontro e in ogni conoscenza.
M.L.: Un’infanzia caratterizzata dall’assenza permea in modo puntuale, esatto la prima parte della raccolta. Una visione del mondo “in levare”, in controtempo, nelle cui pause si annida tutto ciò che non è stato. Incredulità e dolore, sono gli stessi sentimenti tangibili, concretizzati nelle cose, che fanno anche relazione con gli oggetti minimi della seconda parte: un microcosmo dietro cui si cela e quindi per contrasto si palesa una struggente consapevolezza esistenziale espressa con estrema consapevolezza stilistica.
D.D.C.: Il tema universale della perdita è riscritto da Antonella Sica in un presente via via sempre più protagonista che riporta a galla volti, luoghi, oggetti, nominati con la precisione e la cura di un lessico domestico che introduce, spesso nelle chiuse, a un’espressione più polisemica e sfuggente. Particolarmente connotati risultano quegli spazi che segnano il confine con l’esterno: i balconi, le finestre, le persiane, la tapparella che “nel guizzo muscolare grandinando s’arrotola al sole”. Perché anche la luce può apparire una condanna quando si vive sulla soglia dell’estraneità.
Prima classificata per la poesia singola al 𝗜𝗩 𝗣𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗺𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗻𝗶
https://www.poesiadelnostrotempo.it/iv-premio-letterario-nazionale-gianmario-lucini/
su Rumore Bianco – la nuova Fanzine di Versante Ripido
“Corpi estranei” in finale a InediTo – Colline di Torino

Recensione: “L’ira notturna di Penelope” di Antonella Sica | L’Altrove
L’ira notturna di Penelope (Prospero Editore, 2022) di Antonella Sica è una silloge che si ambienta tra gli oscuri meandri dell’intima stanza di se stessi e le periferie della vita. È un percorso narrato dove la bussola è una biancastra luna che si veste talvolta di una luce sempre diversa assumendo un volto benevolo e femminile. La luna contiene gli stessi solchi interiori di questa donna dilaniata da ferite mute. Possiamo dire che entrambe si specchiano della vicendevole luce. Altro elemento cardine è l’acqua con il suo sciabordare che lava le ossa e la polvere che si posa sulla vita non vissuta di una donna ferita, posata (in un angolo e dimenticata come direbbe Ungaretti).
C’è una volontà di fotografare un percorso intimo di chi vive la vita scucendo e ricucendo la sua pelle adattandola alle vari fasi della vita, muovendosi all’interno di una quotidianità a metà “ho lasciato sempre/qualcosa nel piatto/pur avendo ancora fame” ma che ardentemente desidera la libertà e la scompostezza “ma ho desiderato correre/scomposta nei prati/e mangiare l’erba/solo per conoscerne il sapore.”
continua a leggere su L’Altrove – Appunti di poesia
“Fragile al mondo” su Le parole di Fedro di Sergio Daniele Donati
Le Parole di Fedro è lieta di poter ospitare un estratto della raccolta poetica di Antonella Sica, poeta che è già apparsa su queste pagine, Fragile al mondo (Prospero ed., 2016).
La silloge, che si caratterizza per una scrittura precisa, delicata e raffinata e per la capacità di comunicare contenuti anche attraverso il corpo, sarà oggetto di una più approfondita nota di lettura nei prossimi tempi.
Intanto si consiglia a tutti la lettura di una poeta che, nel panorama contemporaneo, non si può ignorare.
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“Corpi estranei” vince il primo premio al Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia” 9/12/2022
La poesia inedita Corpi estranei ha vinto il primo premio al Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia” con questa motivazione:
“La nonna lallava il rosario”: a questa espressione centrale, fondamentale, la poetessa affida la sua narrazione lirica concentrata in un quadro di sofferenza latente, di povertà derivante da stati di indigenza causati forse dalla guerra o da altre sciagure sociali. Ma non è tanto importante la collocazione storica o geografica di questo spaccato di vita familiare, quanto l’intensità, il dettaglio minuto, la “geometria” instabile dei posti a tavola, perfino quel verbo onomatopeico che, come un lamento infinito, cantilenante, accompagnava il senso di disfatta e di rassegnazione che aleggiava tutt’intorno. La poesia è alta quando rende viva l’immagine, la ripropone eterna e incide nel cuore un’impressione indelebile di immedesimazione e di condivisione, e “Corpi estranei” è senz’altro aderente a questa caratteristica, grazie alle descrizioni singolari, incisive, e nell’andamento dei versi che riflettono sempre lo spirito e l’umore della storia.
La giuria: Giuseppe Vetromile, Marco Bellini, Anna Bruno, Luigi De Simone, Rita Pacilio e Francesco Terraciano.
Frammenti di un epilogo tradotta in spagnolo da Antonio Nazzaro (Centro Cultural Tina Modotti)
Frammenti di un epilogo di Antonella Sica (Italia) ita/esp
Fragmentos de un epílogo de Antonella Sica (Italia) esp/ita