Quando è nato, nel 1985, il Bloko era un gruppo di ragazzi insieme a qualcuno meno ragazzo, quattro drammaturghi, tre dei quali recitavano anche, con la voglia di parlare a tutti, soprattutto a quelli che il lavoro non ce l’avevano o lo percepivano spesso come una truffa. Del lavoro e di giovani furiosi e perduti in un mondo stupidamente ostile parlava Arbeit Macht Frei, il primo spettacolo, scritto da Miriam Formisano, Claudio Lizza, Danilo Macrì e Marco Tulipano.
Molti lo ricordano ancora, ebbe un impatto molto forte, grazie alla sua duttilità (era composto di sketch di varia durata, forza, vivacità, asprezza), insieme alla musica, dal vivo e non, degli U-Boot, andò in scena in varie versioni nei luoghi più diversi, vinse la rassegna Teatro di Parola, fu recitato al teatro della Tosse, al centro sociale occupato L’Officina, viaggiò in una lunga tournée regionale, occupò ville e palestre, arrivò al Festival di Settimo Torinese e creò una lunga scia di fan.
L’anno dopo il Bloko mette in scena Natalia, di Danilo Macrì. E poco dopo comincia anche a gestire il cinema-teatro Albatros di Rivarolo, con una programmazione di spettacoli, concerti e film che riempie di spettatori e di entusiasmo quello spazio così ricco di possibilità.
Continua la collaborazione con Claudio Lizza. Vanno in scena all’Albatros Pensione Serena e altri suoi testi, lui stesso partecipa come attore.
E all’Albatros, ma anche in molti altri importanti spazi cittadini, si svolge un grande evento organizzato dal Bloko insieme agli Echo Art: la rassegna Africana, con teatro, musica, danza, film africani e un importante convegno.
Subito dopo il Bloko si disperde. L’esperienza è durata quattro anni, ma molti semi danno frutto. Luca Bonadei si trasferisce in Spagna, viaggia con gli sketch di Arbeit, li fa tradurre in catalano e comincia così una bellissima carriera di attore teatrale e televisivo. Natalia di Danilo Macrì viene riscoperto da Valerio Binasco, che ne cura la regia per il teatro Stabile di Genova. Claudio Lizza diventa un importante sceneggiatore a Roma, dove purtroppo muore a 40 anni appena compiuti. Miriam Formisano scrive monologhi, racconti, adattamenti e inventa teatro coi bambini. Antonella Sica fonda insieme a Cristiano Palozzi il Genova Film Festival e sta per pubblicare il suo secondo libro di poesie dopo aver vinto il festival internazionale della poesia di Milano. Gli Echo Art danno vita al Festival del Mediterraneo. Leandro Cogorno e Mauro Bozzini fanno gli educatori per i ragazzi, Mauro con la sua compagna Simonetta Guarino forma una coppia trascinante anche in palcoscenico. Marco Tulipano continua a scrivere, anche narrativa, e vince una serie di premi letterari. È proprio da un suo testo che il Bloko rinasce, trent’anni dopo. “È quello che vedo”. Oggi.
Versione integrale dello spettacolo teatrale Arbeit Macht Frei – Il lavoro rende liberi (1987) di Miriam Formisano, Claudio Lizza, Danilo Macrì, Marco Tulipano regia di Renzo Trotta, produzione della compagnia Bloko (Genova) con Luca Bonadei, Mauro Bozzini, Leandro Cogorno, Miriam Formisano, Antonella Sica, Marco Tulipano.